Ve li ricordate i Marta Sui Tubi?
Ricordavate la ragazza che vi ossessionava al liceo? Probabilmente era fissata coi Marta Sui Tubi.
Ricordavate la ragazza che vi ossessionava i primi anni di università, ma che vi sembrava così dannatamente inarrivabile a causa quei discorsi inconcludenti da intellettualoide? Quella ragazza, 90%, ascoltava i Marta Sui Tubi.
Ricordavate quella ragazza che durante il viaggio in vacanza era l'unica ad avere portato la musica da sentire in macchina, ma era fissata coi gruppi indie folk, gli Stato Sociale ed i NoBraino? Anche quella ragazza ascoltava i Marta Sui Tubi.
Ed ecco quindi che, per molteplici ragioni, ma principalmente per via di quel triangolino che, se Aristotele lo chiamava "motore immobile del mondo" e Pitagora tetrakis, il resto del mondo lo chiama FICA, avete finito irrimediabilmente per odiare i Marta sui Tubi.
Ho cominciato ad ascoltare i Marta Sui Tubi nel 2005. Al tempo avevamo una copia masterizzata di C'è Gente Che Deve Dormire, con una copertina a colori stampata in casa e che per qualche motivo credevo avessero stampato i Marta Sui Tubi stessi (al tempo erano poco di più che un gruppettino esordiente).
Ero abbastanza piccolo al tempo, ma precocemente onnivoro (avevo cominciato ad ascoltare seriamente i Pink Floyd ed i Velvet Underground, ma conoscevo già anche i Count Five), e ricordo che già ad un primo ascolto la band mi colpì per il suo sound fresco e per la forza espressiva dei testi.
Più tardi, all'incirca nel 2008, ebbi una relazione a distanza con una ragazza con una forte bipolarità sessuale – per intenderci, Lei era il risultato di equilibrio/conflitto tra una ninfomane ed una monaca tormentata – che mi fece (ri)scoprire Afterhours, Verdena, Marlene Kuntz e, soprattutto, i Marta Sui Tubi.
La nostra relazione era costellata e scandita, dai versi di quelle band e fu proprio il forte legame con quei frammenti che mi portò a rivalutare fortemente la musica e la scena indie italiana. Più di ogni altro gruppo, ricordo che i versi che fluivano negli SMS e sullo schermo di MSN erano quelli dei Marta Sui Tubi.
Una volta Lei mi scrisse un SMS con il testo integrale di una canzone dei Marta Sui Tubi. Non ascoltai mai quella canzone e so che non c'è da andarne fiero. D'altronde ero innamoratissimo, ma proprio non ce la facevo ad andare a cercarmi la canzone ed il rispettivo disco. Mentre le altre band italiane cominciavano a farsi strada nel mio iPod, innamorarmi dei Marta Sui Tubi mi risultava troppo difficile. I Verdena mi davano quella carica di cui avevo bisogno, gli Afterhours avevano quelle intuizioni geniali che mi tranquillizzavano, i Marlene riuscivano a mescolare rabbia e poesia in un modo unico, ma i Marta Sui Tubi...I Marta Sui Tubi non riuscivano a fare breccia. Erano sì bravi, ma i loro dischi in un modo o nell'altro finivano (e finiscono) irrimediabilmente per annoiarmi. Ascoltarli richiede impegno ed una canzone, per poter essere ascoltata sovrappensiero, bisogna conoscerla bene. Ascoltavo solo L'Abbandono.
Sarà che forse a volte troppa tecnica finisce solo per complicare le cose. Le prodezze vocali, la metrica scaltra, il linguaggio preciso e forbito, le figure retoriche, gli arpeggi, le parti coi controtempi... tutta roba interessante, ma che se non riesce a centrare un genere o una dinamica precisa alla lunga finisce per risultare solo in un esercizio di stile e basta. Meglio se ha un ritmo o da un riff incalzante o ketchy - e dire che io sono uno dai gusti difficili! In un modo o nell'altro, forse per una mia pigrizia personale - per quanto non del tutto indipendente dalla loro proposta artistica - i MST non sono mai riusciti ad appassionarmi. Forse i motivi, in realtà sono stati altri. Forse, in realtà, era sempre il Motore Immobile a decidere al posto mio.
Più tardi, infatti, quando io e quella ragazza ci lasciammo, smisi definitivamente di ascoltare i Marta Sui Tubi.
Poi ricominciai, a causa di un'altra ragazza.
Poi smisi di nuovo.
Poi ricominciai ancora.
Ero abbastanza piccolo al tempo, ma precocemente onnivoro (avevo cominciato ad ascoltare seriamente i Pink Floyd ed i Velvet Underground, ma conoscevo già anche i Count Five), e ricordo che già ad un primo ascolto la band mi colpì per il suo sound fresco e per la forza espressiva dei testi.
Più tardi, all'incirca nel 2008, ebbi una relazione a distanza con una ragazza con una forte bipolarità sessuale – per intenderci, Lei era il risultato di equilibrio/conflitto tra una ninfomane ed una monaca tormentata – che mi fece (ri)scoprire Afterhours, Verdena, Marlene Kuntz e, soprattutto, i Marta Sui Tubi.
La nostra relazione era costellata e scandita, dai versi di quelle band e fu proprio il forte legame con quei frammenti che mi portò a rivalutare fortemente la musica e la scena indie italiana. Più di ogni altro gruppo, ricordo che i versi che fluivano negli SMS e sullo schermo di MSN erano quelli dei Marta Sui Tubi.
Una volta Lei mi scrisse un SMS con il testo integrale di una canzone dei Marta Sui Tubi. Non ascoltai mai quella canzone e so che non c'è da andarne fiero. D'altronde ero innamoratissimo, ma proprio non ce la facevo ad andare a cercarmi la canzone ed il rispettivo disco. Mentre le altre band italiane cominciavano a farsi strada nel mio iPod, innamorarmi dei Marta Sui Tubi mi risultava troppo difficile. I Verdena mi davano quella carica di cui avevo bisogno, gli Afterhours avevano quelle intuizioni geniali che mi tranquillizzavano, i Marlene riuscivano a mescolare rabbia e poesia in un modo unico, ma i Marta Sui Tubi...I Marta Sui Tubi non riuscivano a fare breccia. Erano sì bravi, ma i loro dischi in un modo o nell'altro finivano (e finiscono) irrimediabilmente per annoiarmi. Ascoltarli richiede impegno ed una canzone, per poter essere ascoltata sovrappensiero, bisogna conoscerla bene. Ascoltavo solo L'Abbandono.
Sarà che forse a volte troppa tecnica finisce solo per complicare le cose. Le prodezze vocali, la metrica scaltra, il linguaggio preciso e forbito, le figure retoriche, gli arpeggi, le parti coi controtempi... tutta roba interessante, ma che se non riesce a centrare un genere o una dinamica precisa alla lunga finisce per risultare solo in un esercizio di stile e basta. Meglio se ha un ritmo o da un riff incalzante o ketchy - e dire che io sono uno dai gusti difficili! In un modo o nell'altro, forse per una mia pigrizia personale - per quanto non del tutto indipendente dalla loro proposta artistica - i MST non sono mai riusciti ad appassionarmi. Forse i motivi, in realtà sono stati altri. Forse, in realtà, era sempre il Motore Immobile a decidere al posto mio.
Più tardi, infatti, quando io e quella ragazza ci lasciammo, smisi definitivamente di ascoltare i Marta Sui Tubi.
Poi ricominciai, a causa di un'altra ragazza.
Poi smisi di nuovo.
Poi ricominciai ancora.
La prima volta che mi si presentò l'occasione di sentire i Marta Sui Tubi fu al Traffic Festival di Torino (2013). Ve lo ricordate? Uno schifo! Le Officine Grandi Riparazioni avevano un'acustica pessima e c'era da fare una fila enorme all'entrata che serviva solo a dare una certa esclusività all'evento (come quando si fa la fila al Bunker, NDR). Ricordo che ero seriamente intenzionato a sentire il loro concerto, ma che desistetti a causa del fatto che l'idea di evitare il concerto dei Marta Sui Tubi sembrava proprio l'unica decisione che mettesse d'accordo tutto il mio gruppo d'amici. Mi sorbii un improbabile (ma, non per questo, meno sorprendente di quanto mi aspettassi) spettacolo teatrale di Rezza ed una pessima esibizione degli Afterhours che non riuscirono neanche a tenere il tempo battendo le mani sulla batteria de La Vedova Bianca.
Insomma, quando si tratta di tempi difficili...
Insomma, quando si tratta di tempi difficili...
Recentemente mi è capitata finalmente l'occasione di poter assistere ad uno show dei Marta Sui Tubi alla Flog e, vi dirò, i Marta Sui Tubi sono tutto tranne che quello che sembrano. Niente roba difficile, niente musicisti antipatici. 12 euro spesi benissimo.
Vi voglio elencare non uno, bensì 8 buoni motivi per andare a sentire un concerto dei Marta Sui Tubi.
#1 Non è roba da intellettualoidi
I Marta Sui Tubi hanno dei testi ben concepiti. Non sono dei testi difficili, sono solo delle liriche molto curate, nel segno di una tradizione assai antica e prestigiosa nella quale l'Italia ha eguali nella storia forse solo in Francia. Giovanni Gulino è un vero e proprio poeta, e la bellezza della sua poesia risiede proprio nel fatto che arriva, e non è roba complessa il cui uso e consumo è riservato a pochi dotti eletti. Alcuni termini un po' desueti possono spaventare a prima vista, ma è quello che raccontano, alla fine, che importa. E le canzoni dei MST nascono da quelle piccole riflessioni che illuminano il nostro quotidiano e che tutti noi, se avessimo un pizzico di talento artistico, potremmo catturare in una poesia e renderle eterne attraverso la musica. Gli intellettualoidi sono solo delle anime misere con la pretesa che la comprensione di concetti astratti o complessi li renda superiori agli altri. Lasciateli nel loro brodo e non fatevi spaventare: sono quelli che ai concerti staranno fermi ed avranno criticare tutto e tutti. Ma al concerto ne vedrete ben pochi. Meno di quanti ve ne aspettiate.
#2 I testi arrivano
I testi dei Marta Sui Tubi a volte possiedono il potenziale di alcuni canzoni di De André, Battisti o Guccini, e cioè quello di entrare nel repertorio quotidiano delle future generazioni. Il problema di canzoni come L'Abbandono e La Spesa è che sono troppo difficili per essere eseguite dal classico musicista di spiaggia, specialmente per quanto riguarda le performance vocali. Durante le performance dei Marta Sui Tubi, sia per l'energia che per la potenza dei testi, s'innesca un legame molto profondo tra la band ed il suo pubblico. C'è chi canta e chi non sa i testi ascolta, ascolta la gente intorno e si chiede perché valga la pena di cantare, riceve, riflette.
#3 Sono simpatici, energici e modesti
Come dicevo, nulla a che vedere con gli intellettualoidi. Coi Marta Sui Tubi potrete incontrare esattamente quell'empatia tipicamente sìcula che si trasforma in un atteggiamento benevolento e disinteressato nei confronti del prossimo. Gulino è un giullare, Pipitone sembra Hans Magnus Ryan dei Motorpsycho sia per la barba per le movenze che ha sul palco. La differenza è che lui si esalta per degli arpeggi molto più morbidosi e vellutati, e questo me lo fa sembrare ancora più simpatico.
Gulino non se la crede per niente, cede il suo microfono ai fan e conserva un rapporto col pubblico estremamente informale, tanto che a tratti le loro esibizioni sembrano quelle delle band del liceo, quando il cantante incespica nelle pause in cui deve intrattenere il pubblico. Lui fa lo stesso, ma con quella bella autoironia dettata dall'esperienza. Il risultato è che ti senti a casa e quelli sul palco sembrano proprio i tuoi amici. Hanno quell'umanità, quella autenticità che a quanto pare non è stata minimamente intaccata dal successo e sul palco sono grandi, grandissimi, senza necessità di crogiolarsi nel sostrato luccicante che risplende sotto ai riflettori.
#4 Sono bravi!
Nessuno metteva in dubbio la perizia tecnica dei Marta Sui Tubi. Ma avete presente il termine “bravi”? Io non lo uso tanto facilmente. Questi spaccano il culo! La sezione ritmica fa il suo porco dovere, Gulino alla voce si permette tutte le timbriche ed i registri possibili (roca-blues, falsetto, acuti lirici e parlato teatrale dalla dizione perfetta) e non teme assolutamente il confronto in studio, Pipitone, nonostante si muova come uno scalmanato, non si perde nemmeno una nota.
#5 Si poga!
Non ve lo aspettavate, vero? Sono stato sballottato di più ad un concerto dei Marta Sui Tubi che a un concerto degli Afterhours e dei Marlene messi insieme. Credo che questo sia dovuto al rapporto che la band ha col pubblico. In genere il pogo scatta con L'unica Cosa, ma il movimento parte sempre quando il buon esempio, come nei migliori casi, viene dato proprio sul palco.
#6 Il prezzo
I Marta Sui Tubi suonano da dieci anni in giro per il paese e si sono fatti un nome da un pezzo. Il loro merito artistico è indiscusso e riconosciuto da artisti affermati come Bugo, Afterhours o Franco Battiato. Hanno calcato il palco del Primo Maggio ripetute volte. Prezzo del biglietto? Tra gli 8 ed i 12 euro. Quasi il prezzo del concerto della band del vostro amico, se ci pensate. Se vi bevete una birra, alla fine, spendete lo stesso. Se andate a sentirli in Sicilia, specialmente dalle parti di Marsala, non solo li sentirete gratis, ma avrete probabilmente anche la possibilità di scambiare quattro chiacchiere di persona.
#7 Le ragazze
Niente di meglio che rifarsi gli occhi che un concerto dei Marta Sui Tubi. Potete scegliere tra le liceali, le universitarie fan di vecchia e nuova data oppure, se vi piace la frutta un po' più matura, quelle che erano universitarie ai tempi degli esordi degli MST. A voi la scelta! Se sarete abbastanza convincenti porterete a casa un doppio risultato. Per le donne, purtroppo, la scelta si riduce a pochi eletti.
#8 La vostra ragazza
Se è una fan dei Marta Sui Tubi, andateci. Non importa se li odiate. Questa sera decide lei. Lasciatele fare tutto quello che vuole, vedrete che saprà ricompensarvi a dovere. Avete mai visto la puntata di South Park in cui il padre di Stan porta la moglie a vedere gli spettacoli di Broadway? Qualcosa del genere.
Se la ragazza non è una fan dei Marta Sui Tubi non importa. Il concerto le piacerà, le canzoni la scalderanno meglio di una cenetta romantica nel ristorante più chic della città.
Ecco qui un elenco delle prossime date! Non perdetevele!
Se la ragazza non è una fan dei Marta Sui Tubi non importa. Il concerto le piacerà, le canzoni la scalderanno meglio di una cenetta romantica nel ristorante più chic della città.
Ecco qui un elenco delle prossime date! Non perdetevele!
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