Una cosa che mi piace moltissimo della vita è che, per quanto monotona possa facilmente diventare, per quanto le persone che hai intorno finiscano, e non mi riferisco ad una situazione particolare ma a qualcosa che probabilmente ha a che fare col senso stesso dell'esistenza, per deluderti, prima o poi accade sempre un fatto che ti dà una piccola scossa.
C'è sempre speranza. Una piccola crepa ti rivela un dettaglio che non avevi notato in una parete che fissavi da anni. Una persona a cui sei molto affezionato ti dice addio per sempre, ed ecco che ne spunta un'altra che credevi ormai solo un fantasma del tuo passato. Sono le piccole cose che fanno sentire vivo ed aiutano non nei momenti che si potrebbero considerare difficili (di per sé necessari in quanto permettono di apprezzare la bellezza di altre situazioni), ma in quelli che sono proprio i peggiori, quelli che concediamo troppo facilmente al tedio ed alla noia per via di un generale disprezzo della monotonia della vita e per l'eccessiva idiosincrasia che finiamo per mostrare nei confronti del prossimo.
Lo scorso fine settimana mi sono recato a Torino per assistere dietro alle quinte alla realizzazione del concerto dal balconcino in Via Mercanti (articolo per il quale sto ancora raccogliendo le idee) ma la scoperta più interessante che ho fatto è venuta fuori discutendo di Chinese Man davanti ad un piatto di coniglio alla senape ed ad un cannone.
Me ne stavo seduto al tavolo con la mia amica Serena ed il suo ragazzo, un tipo col quale è rimasta incastrata di recente in una relazione morbosa e soffocante. Premetto che questo tizio sarebbe anche sveglio e simpatico, se non si fumasse tre quarti delle sue entrate economiche. Voglio dire, che se li fumi pure quei tre quarti, ciò che mi dà sui nervi è quel suo modo di andarsene in giro tutto fumato mentre pretende di comportarsi come se fosse perfettamente sobrio. Questo tipo, insomma, è un vero spaccone. Ha sempre la sparata facile e gli piace dare delle boccate molto forti alle sigarette mentre le tiene ferme con due dita, coprendosi praticamente mezzo volto mentre lo fa, socchiudendo gli occhi come un vero macho.
Mi stavo giusto sorbendo un suo eloquio a proposito del vantaggio di avere una sigaretta molto lunga rispetto al drummino rollato, con tanto di digressione verso l'importanza della gestualità e della maniera in cui si può guardare una donna mentre si aspirano boccate intense. Serena stava lì, appollaiata sulle sue gambe, stretta dal suo braccio invadente intorno al collo, a sorbirsi quello stupido monologo e a fissarmi con i suoi occhietti rossi ed umidi quasi come se volesse chiedermi aiuto, quando d'improvviso ebbe il guizzo d'alzarsi e mettere qualcosa di Chinese Man, così da trovare una scusa per allontanarsi. Del resto, anch'io a quel punto sentivo una gran necessità di levarmi dai piedi. Non riuscivo a starmene lì incollato alla sedia a sorbirmi quei discorsi a metà tra il litigio e la supplica, con tutti quei pucci e quegli amo e quegli sguardi che dicono esattamente il contrario, e tutto quel THC che mi stava scorrendo in corpo in corpo mi stava rendendo un tantino troppo irrequieto. Così mi alzai in piedi, improvvisai un passetto in maniera molto, molto goffa e scorsi sullo schermo l'immagine di Betty Boop.
Betty Boop.
Mi era sempre stata sul culo quella puttanella.
Eppure Betty Boop era nel video di Chinese Man, che sono dei tipi a posto. Stupida moda degli anni 30. Ma non erano i venti, poi, che stavano tornando di moda? Secondo me la gente fa una gran confusione. In fin dei conti, credo si faccia un sacco di confusione in generale, quando si tratta di musica anteguerra: l'interesse si limita all'imparare i passi giusti, farsi crescere i baffi giusti, e portarsi a letto le pulzelle giuste, perché di questi tempi nessuno approccia le mode senza un secondo fine, e quelli che non lo fanno si ritrovano come me dietro ad un computer a scrivere blog che non saranno letti da nessuno. L'importante è che non comincino a confondermi Bird con Reinhardt, perché a quel punto comincerò ad incazzarmi sul serio (no, non li metto i collegamenti ai nomi, lo dovete sapere da soli di chi si tratta).
"Cosa cazzo c'entra Betty Boop con Chinese Man?" Ho detto. "Perché un artista così valido accosta la sua musica a quella sciaquetta da due soldi?" In realtà ignoravo quasi completamente chi fosse Betty Boop. Ha sempre rappresentato un'immagine fastidiosa della mia infanzia, un po' come quei videogiochi dove le cose potevano andare veramente a finire male e non c'era il checkpoint, la seconda vita o robe del genere. Betty Boop, con quell'aria efebica che aveva in Chi Ha Incastrato Roger Rabbit, con quella voce stridula che da bambino mi riusciva insopportabile e che invece ora associo a certi mugolii che mi rimandano direttamente (fortunatamente) ad alcuni dei momenti più belli della mia vita.
È stato proprio allora che quello spaccone tutto fuso, senza stare ad argomentare, mi ha detto: "Si vede che allora non conosci proprio per niente la vecchia Betty. Tu hai mai visto The Old Man Of The Mountain?". E così ci siamo guardati questo video:
Non credevo ai miei occhi.
Betty Boop duetta con Cab Calloway! Sì, proprio lui, il tipo di Minnie The Moocher. È stata una delle scoperte più belle degli ultimi due anni. Un'icona negativa della mia infanzia, di colpo, si è trasformata in uno dei miei idoli.
The Old Man Of The Mountain non è un caso isolato. L'intera serie di cartoni di Betty Boop, oltre che a dare un'immagine facile da trovare su cui i militari americani potessero masturbarsi quando erano lontani dalle loro mogli, era costruita sulle musiche di quegli anni, con particolare riguardo verso le movenze degli hoppers, i ballerini di swing, ed un'attenzione del tutto particolare verso le note eseguite dalle big band e le prodezze vocali dei cantanti. Nulla è lasciato al caso! Ogni singolo frame è costruito mediante una rigorosa attenzione ad ogni singolo dettaglio dell'esecuzione musicale.
I cartoni di Betty Boop (doppiata dalla cantante Mae Questel) rappresentano una delle vette artistiche più alte raggiunte negli anni 30. Irriverenti ed a tratti quasi provocatori, i disegni sono studiati solo come contorno per la musica, che è l'unica, reale protagonista.
Ed il ballo ha un ruolo fondamentale. Qui ci sono lezioni di danza per gli anni a venire. Guardate Koko the Clown in questa versione di Biancaneve (sempre con il vecchio Cab).
(questa è la versione intera del cartone)
Ed è anche doveroso citare la versione animata della stessa Minnie The Moocher, uno dei primi cartoni in assoluto della sex symbol animata. La canzone riuscì a vendere circa un milione di copie in un periodo in cui a poterla ascoltare erano probabilmente in cinquecentomila.
E ritornando a Chinese Man, la canzone campionata era Humming To Myself, un pezzo classico del 1932 interpretato per primo dalla cantante Conne Boswell.
Anche se la versione campionata era questa.
... e non manca l'interpretazione della stessa Betty:
... la quale, del resto, si limita a prestare solo il proprio corpo, e non la voce, nel video di Chinese Man. Arrivato a questo punto vi ho già fatto una testa tanta su questo nome, quindi tanto vale che inserisca anche la canzone di CM che preferisco:
Ma, del resto, questo non ha troppa importanza. Ciò che invece conta è che, quando sono triste, o mi annoio, posso sempre sperare in un cartone di Betty Boop per tirarmi su il morale.
Perché, alla fine dei conti, se perle di questo genere possono rimanere nascoste ai nostri occhi per tutti questi anni, allora chissà quanto dev'essere ancora interessante da scoprire il mondo, la vita, tutto quanto.
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