venerdì 17 ottobre 2014

Hendrix si rigira nella tomba



Da buon appassionato di biopic sulla vita dei musicisti che hanno fatto la storia, l'uscita al cinema di Jimi – All Is By My Side mi aveva inizialmente fatto saltare sulla sedia. Mi ero sempre chiesto perché nessuno ci avesse mai pensato prima. In fondo, la storia di Jimi Hendrix è piena di pathos e di umanità, per certi versi decisamente più interessante di quella di personaggi ben più celebri come i Fab Four. Nato povero, da paracadutista nell'aviazione americana a chitarrista rivoluzionario, dalle timide esibizioni come turnista nella band di Curtis Knight alla Experience alla Band Of Gipsies ed alla straordinaria esibizione di Woodstock: dopo la consacrazione del festival di Monterey, il mito di Jimi Hendrix si è bruciato velocemente come una fiamma di un cerino, tra un eccesso di droga e l'altro.
 Un personaggio timido, riservato, spesso inconsapevole della grandezza del suo talento, che suonava la chitarra con uno stile tutto suo, un ingenuo, modesto, buono, spesso descritto come un amante tenero; insomma il personaggio ideale per la trama di un biopic.

Il film di John Ridley, pesantemente minato dall'impossibilità di utilizzare i brani originali dell'artista, ha optato per il ritratto del personaggio più da dietro le quinte, ossia ai tempi produttivi della Swingin' London e della formazione della Experience, piuttosto che all'apice della sua carriera. Pur avvalendosi della stupenda interpretazione di André Benjamin, la cui somiglianza col chitarrista lo fa sembrare il fratello bello dell'originale, nonostante abbia circa quindic'anni in più rispetto all'età in cui Jimi è morto, il film ha il difetto di avvalersi di un montaggio che spezza il flusso cronologico, anticipando ciò che ancora deve succedere. Ogni conversazione, pertanto, sembra rimandare ad un avvenimento importante, del quale si dà per scontato che lo spettatore sia a conoscenza. Il ricorso ai freeze-frame che annunciano la comparsa di personaggi degni di rilievo (Keith Richards, George Harrison, Eric Clapton, Adam Sandler,  Noel Redding, Mitch Mitchell, etc...) sono per la maggior parte gratuiti e non si addicono al ruolo marginale che questi personaggi assumono nella narrazione. Si ha pertanto la spiacevole sensazione, durante la intera durata della pellicola, che il film non potrebbe sussistere senza qualcosa che esiste al di fuori del film stesso. In particolare pesa come un macigno la scelta di tagliare la famosa versione di Wild Thing al festival di Monterey in cui avvenne il rogo più famoso del rock.


Le scene clou che rimangono sono le piccole esibizioni live nella Swingin' London, su cui spicca in particolare la jam coi Cream (con la fuga di Clapton dal palco ai camerini) e l'esibizione di Stg Peppers Lonely Hearts Club Band davanti ai Beatles. 

In fin dei conti, si può dire che nel riprodurre l'ambientazione storica e la semplicità genuina dell'artista, un po' hippie un po' semplicione, il film abbia perfettamente centrato il suo scopo. Quello che manca è una trama seria che scuota seriamente lo spettatore e che tratti quelle tematiche che hanno realmente rappresentato le difficoltà di Hendrix al suo tempo (la povertà, l'essere nero, le droghe) e che invece sono solo trattate marginalmente, per lasciare spazio ad una storia ampiamente romanzata che vede nel mezzo quella gnoccolona di Linda Keith (Imogen Poots), che non gliela dà, lo bacchetta costantemente, lo vuole tutto per sé ed intanto si fotte Keith Richards, e Kathy Etchingham (Hayley Atwell), con la quale Jimi intrattiene una relazione alternata dai suoi raptus violenti. La stessa Kathy Etchingham ha recentemente dichiarato quanto quelle scene fossero fittizie ed, al contrario, ha descritto Jimi come un gentiluomo. D'altronde, dal momento che questa descrizione coincide con quella di altre donne che sono passate sul sentiero dell'amore di Hendrix, che bisogno c'era di rappresentarlo come un uomo violento, lunatico, superficiale e pieno di sé? Dov'è l'intento celebrativo della locandina? Il film sembra quasi passare il messaggio, pericoloso ed assai diffuso nella società capitalistica americana, che se sei qualcuno di speciale, di unico, allora puoi superare le barriere normalmente imposte agli altri, come quella di picchiare una donna.
Non voglio andare oltre.
Esistono documentari pregevoli sulla vita e sull'opera di Hendrix che vale la pena di guardare. Se volete farvi un'idea di chi Hendrix fosse realmente, andate a farvela da qualche altra parte.

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