Vi chiederete che cos'abbia spinto un blogger così appassionato ed acculturato come a ritornare su un argomento tanto frivolo dopo tutto questo tempo.
La risposta avreste potuto già dedurla dal titolo: ho passato tutto questo tempo a guardare X Factor.
Scherzi a parte, lo ammetto. Un po' per pigrizia, un po' perché mi sono appena laureato e sono finalmente (ep, finalmente...) disoccupato, ho deciso di non perdermi una puntata fin dalla dichiarazione di Manuel Agnelli.
L'aspetto curioso è stato scoprire che anche Francesco, il mio coinquilino, che è una delle persone più profonde che io conosca, non si perde mezza puntata del programma da anni.
Francesco è una persona allo stesso tempo estremamente semplice e profonda. Ha qualche anno in più di me e lavora come crowdfunder e come graphic designer per una scuola di bambini. Nel tempo libero cerca di imparare a suonare la chitarra ed io da un paio di mesi ho preso ormai a fargli da maestro.
L'aspetto curioso è stato scoprire che anche Francesco, il mio coinquilino, che è una delle persone più profonde che io conosca, non si perde mezza puntata del programma da anni.
Francesco è una persona allo stesso tempo estremamente semplice e profonda. Ha qualche anno in più di me e lavora come crowdfunder e come graphic designer per una scuola di bambini. Nel tempo libero cerca di imparare a suonare la chitarra ed io da un paio di mesi ho preso ormai a fargli da maestro.
Il suo interesse per la musica lo porta a considerare X Factor uno dei programmi musicali più interessanti della televisione italiana per un semplice motivo: non ce ne sono.
Da anni la televisione italiana ha smesso di fare promozione attiva della musica emergente. Ne sono passati di anni da quando la Dandini ospitava i Nirvana in TV o da quando la Paula Maugeri conduceva Segnali Di Fumo:
Il talent è l'unico format rimasto per fare promozione attiva della musica all'interno del network televisivo.
Per quanto se ne dica, sono convinto che la presenza di Manuel Agnelli (e non solo) all'interno del programma abbia causato un'importante punto di rottura con le edizioni precedenti ed un'importante svolta per la cultura musicale di massa del Belpaese.
Ma vediamo con ordine i motivi:
1) La scomparsa di Morgan
Morgan è da anni la brutta imitazione di sé stesso. Persona colta, elegante, rispettabilissima e degna di tutta la mia stima ma, allo stesso tempo, di una aridità creativa imbarazzante. La differenza sostanziale tra lui e Manuel e che, mentre il primo non sforna un disco decente da anni, oltre ad aver praticamente perso le capacità sia come musicista che come cantante, il secondo continua a fare musica da quasi 30 anni, tra cambi di formazione, punti bassi e rinascite, come il nuovo, superbo album degli Afterhours. Sentire per credere:
Ecco. Imbarazzante. Questa, invece, è la resa dal vivo di Manuel all'edizione X Factor di quest'anno, ed un estratto dall'ultimo disco:
2) Manuel ha portato una trasformazione culturale del programma
Manuel è un musicista in senso proprio, ha saputo sfruttare una voce difficile e tirarne fuori la timbrica particolare, hadato vita ad un progetto musicale imprevedibile e di difficile catalogazione, ha fatto musica "alternativa" ed è riuscito allo stesso tempo ad arrivare alle orecchie di un'intera nazione. Molti detrattori lo hanno accusato - e lo accusano di aver assassinato l'immaginario indie, "alternativo" che finora rappresentava per il solo fatto di essersi esposto ad una massiccia esposizione mediatica.
E perché, invece, a Bollani non hanno detto nulla?
E perché, invece, a Bollani non hanno detto nulla?
Io, invece, credo che Manuel Agnelli abbia fatto una delle mosse più coraggiose e più sagge che un musicista nella sua posizione avrebbe saputo fare. Assumere la dignità di un giudice agli occhi di un'intera nazione, con la competenza acquisita da trent'anni di duro lavoro all'interno della musica indipendente, non è mica un'occasione da poco. Solo lavorando così all'interno di una struttura apparentemente precostituita e stabile era possibile riuscire a portare quel suo (e mio) mondo culturale, ad imporre le sue decisioni nei casting, rendendo pan per focaccia sia chi pensava che bastasse scegliere un brano orecchiabile per impressionare il pubblico
e si permetteva di giustificare la propria ignoranza, con l'arroganza di chi crede che solo il piattino già scaldato, il cibo già conosciuto, il nome già noto, potrà attirare l'attenzione dell'ascoltatore medio.
3) I giudici che rappresentavano il "popolino" l'italietta, sono rimasti con un pezzo di pane
In questo modo, i due giudici più impreparati, Alvaro Soler ed Arisa, sono rimasti ridicolizzati in più di un'occasione dalle loro scelte sbagliate o dai loro commenti imbarazzanti.
Al contrario, i concorrenti di Manuel hanno portato una bella, genuina ventata di freschezza, cantando dei pezzi nati dalla loro impostazione vocale naturale, in un'ottica di crescita culturale e personale che vuol'essere finalizzata all'aver i piedi per terra, a conoscersi, a sfruttare il proprio talent-o per dare il meglio di sé, nella consapevolezza.
A seguito riporto l'elenco delle canzoni che Manuel ha fatto finora cantare ai suoi pupilli:
Eva:
Aimee Man - Wise Up
Alabama Shake - Don't Wanna Fight No More
Iggy Pop - Lust For Life mashupped with Amy Winehouse - Valerie
Lucio Dalla - Caruso
The Beatles - Across The Universe
Hooverphonic - Mad About You
Gino Paoli - Senza Fine
Pezzo inedito: Voglio Andare Fino In Fondo (G. Sangiorgi)
Andrea:
Radiohead - Fake Plastic Trees
Afterhours - Ballata Per La Mia Piccola Iena
Micheal Jackson - Black Or White (acoustic version)
Nine Inch Nails - Hurt
Mick Ronson - Uptown funk (scat version)
Oasis - Wonderwall
The Smiths - Please, Please, Please, Let Me Get What I Want
Pezzo Inedito: Il Mare Dentro (Diodato)
Silva Fortes:
Damien Rice - The Blower's Daughter
Jack White - Another Way To Die
Seu Jorge - Life On Mars (David Bowie cover)
Insomma, c'è materiale sufficiente da fare una playlist di tutto rispetto.
In confronto, Alvaro ha perso i primi concorrenti proprio a causa della sua mancanza di fantasia (sarebbe bastato far cantare gli Editors o i New Order ai Les Enfants...), mentre Arisa, in preda ad una crisi di orgoglio/desiderio di maternità, ha adottato dei giovanotti senza carisma pur essendosi ritrovata davanti dei veri e propri fuoriclasse: Giovanni Diana, Lorenzo Arciero ed Enrico Matheis.
4) I Daiana Lou hanno portato l'immaginario del fricchettone sui grandi schermi
Pur essendo probabilmente stati i giovani più talentuosi di tutte le edizioni viste finora, i Daiana Lou sono, nel loro idealismo, stati ingenuamente superficiali. Hanno fatto i conti senza l'oste. La loro uscita moralista nei confronti del programma ha lasciato una polemica abbastanza sterile dietro di sé, che dubito gioverà alla loro carriera. Questo è un peccato, perché avrebbero potuto vincere, diventare famosi, vendere un po' di dischi e fare opere di beneficienza. Attirare l'attenzione come Manuel, acquisire credibilità, guadagnarsi un pubblico e, a quel punto, predicare, portare un messaggio, portare la propria visione al pubblico di massa. Sarebbe sufficiente che più persone come loro cercasse un po' di sovraesposizione mediatica, e questo Paese potrebbe cambiare più in fretta, perché la visibilità, ormai, sembra che sia proprio tutto. Peggio per loro. La qualità che hanno portato in televisione era una cosa che non si vedeva da anni. Ed invece hanno fatto la figura dei cannati e basta...peccato...non ci sono artisti e basta, c'è solo gente che ha il talento e sa vendersi e gente che, invece, ha il talento e basta.
5) Fedez è sopravvissuto solo dimostrando di non essere il solito rapper gangsta
Fedez non è un deficiente. Sarebbe più corretto dire, a guardarlo, che sembra di più una lucertola. Un lucertolone, un dinosauraccio, un varano. Penalizzato - e frustrato- in partenza dal non essere più il belloccio del programma, ha saputo riciclarsi come producer. Perché diciamocelo, come rapper non vale una sega, sebbene qualche suo testo si salvi.
Come producer, talent scout, icon manager ed ascoltatore, invece, è una vera volpe, tant'è che il 99% della sua carriera si basa su scelte basate su pure logiche di mercato: overproducing, mastering a New York, collaborazioni con DJ set internazionali, autotune, pubblicità di vestiti. Quell'1%, quella specie di cloaca che resta, è la musica, e generalmente è un impastone melodico-similrappato che aspetta di esplodere sul ritornellone La- Fa Do Sol (per intenderci, The Passenger, Passenger, i The Circle, Madonna, Lady Gaga, Axis Of Awesome ecc ecc...).
Quanto si può dire di lui lo si può applicare alle sue concorrenti: tutte belle, tutte pulite, tutte vendibili. Per questo motivo, Fedez non va giù e vincerà probabilmente il programma, vendendo al suo pubblico delle mosse assolutamente paraculo (scelta del testo in inglese, pezzo iperprodotto, generi che vanno alla moda negli USA e che non sono ancora troppo virali in Italia - lo saranno tra quanto...2 mesi?) come scelte coraggiose per ingraziarselo. Che vinca Gaia o Roshelle è ormai praticamente scontato.
Eva, coi suoi tatuaggi ed il suo look da borghese che frequenta i centri sociali, rappresenta quel genere di ragazze "alternative" che piacciono tanto a me e che in genere, in una trasmissione di questo tipo, non avrebbero avuto mezza possibilità, Andrea era il musicista belloccio e capace e, come si sapeva fin dall'inizio, è durato sin troppo. Silva Fortes avrà pure avuto una bella timbrica, ma non sapeva cantare. Gaia, invece, ha delle gran belle tette; Roshelle ha persino il culo da pornoattrice brasiliana. Poi, cercando di non essere troppo di parte, è giusto ricordare che la prima canta da spavento, mentre la seconda pur essendo molto bene impostata vocalmente, rimane quasi sempre al limite delle sue possibilità vocali e compensa vendendosi molto bene, tra pezzi di orecchiabilità immediata, uno spacco di cosce ed una scollatura. Anche fuori al palco.
Come producer, talent scout, icon manager ed ascoltatore, invece, è una vera volpe, tant'è che il 99% della sua carriera si basa su scelte basate su pure logiche di mercato: overproducing, mastering a New York, collaborazioni con DJ set internazionali, autotune, pubblicità di vestiti. Quell'1%, quella specie di cloaca che resta, è la musica, e generalmente è un impastone melodico-similrappato che aspetta di esplodere sul ritornellone La- Fa Do Sol (per intenderci, The Passenger, Passenger, i The Circle, Madonna, Lady Gaga, Axis Of Awesome ecc ecc...).
Quanto si può dire di lui lo si può applicare alle sue concorrenti: tutte belle, tutte pulite, tutte vendibili. Per questo motivo, Fedez non va giù e vincerà probabilmente il programma, vendendo al suo pubblico delle mosse assolutamente paraculo (scelta del testo in inglese, pezzo iperprodotto, generi che vanno alla moda negli USA e che non sono ancora troppo virali in Italia - lo saranno tra quanto...2 mesi?) come scelte coraggiose per ingraziarselo. Che vinca Gaia o Roshelle è ormai praticamente scontato.
Eva, coi suoi tatuaggi ed il suo look da borghese che frequenta i centri sociali, rappresenta quel genere di ragazze "alternative" che piacciono tanto a me e che in genere, in una trasmissione di questo tipo, non avrebbero avuto mezza possibilità, Andrea era il musicista belloccio e capace e, come si sapeva fin dall'inizio, è durato sin troppo. Silva Fortes avrà pure avuto una bella timbrica, ma non sapeva cantare. Gaia, invece, ha delle gran belle tette; Roshelle ha persino il culo da pornoattrice brasiliana. Poi, cercando di non essere troppo di parte, è giusto ricordare che la prima canta da spavento, mentre la seconda pur essendo molto bene impostata vocalmente, rimane quasi sempre al limite delle sue possibilità vocali e compensa vendendosi molto bene, tra pezzi di orecchiabilità immediata, uno spacco di cosce ed una scollatura. Anche fuori al palco.
La vittoria di Fedez dimostrerà quello che hanno già dimostrato tutti e cioè che, se non altro, nella giungla che è il mondo, solo il più abile a giocare le sue carte sa vincere.
Al resto ci penserà sempre questo sistema eccessivamente democratico, alla mercé di un pubblico (o di un elettorato) sempre più incapace di fare la scelta giusta per il proprio Paese.
6) Lo StraFactor è il primo programma a la Dandini da anni a questa parte
Nel valutare l'edizione di quest'anno non bisogna dimenticare lo Strafactor. La nascita del programma satirico postpuntata ha riportato la cultura musicale emergente, il vero ruolo del talent scout sul grande schermo. A parte il fatto che Elio e Mara hanno dimostrato di non aver minimamente perso il loro spessore dopo la partecipazione al talenti, non ho potuto fare a meno di notare che, nelle ultime puntate, mi sono reso conto che il livello di alcuni partecipanti è forse superiore a quello dei veri concorrenti. Come sempre accade in questi casi, è la trasmissione migliore quella con meno finanziamenti. Ma, intanto, qualcosa si è smosso.
Manuel Agnelli va in televisione
uno dei suoi partecipanti - il suo alter ego giovanile, Andrea Biagioni, più bello, col look da chitarrista da strada - sfiora la finale con un pezzo inedito che gli italiani non dimenticheranno facilmente
l'altra fricchettona, Eva, tatuatrice professionista, approda alla finale, mentre fighe e ventenni patinati vengono rimandati a casa
la giudice incaricata di rappresentare l'italia di Sanremo, e della canzonetta, Arisa, raccoglie regolarmente fischi
Manuel Agnelli va in televisione
uno dei suoi partecipanti - il suo alter ego giovanile, Andrea Biagioni, più bello, col look da chitarrista da strada - sfiora la finale con un pezzo inedito che gli italiani non dimenticheranno facilmente
l'altra fricchettona, Eva, tatuatrice professionista, approda alla finale, mentre fighe e ventenni patinati vengono rimandati a casa
la giudice incaricata di rappresentare l'italia di Sanremo, e della canzonetta, Arisa, raccoglie regolarmente fischi
viene creato un programma musical-satirico dove degli ex-partecipanti accettano di farsi prendere per il culo da una giuria allargata, professionale e faceta allo stesso tempo
Se vi sembra roba da poco..
Ad ogni modo, Io giovedì mi sono organizzato con Francesco per guardarmi la finale.
Voi fate quello che volete, andate a teatro, a leggere libri, o a parlare della rivoluzione che non farete mai. Io mi guardo la mia televisione, il mio Paese che cambia e mangio popcorn.