Dal momento che non ho tempo per scrivere su questo blog, né probabilmente lo avrò nel futuro immediato, questa pagina è dedicata alle canzoni che hanno caratterizzato questo 2015. Il mio 2015.
01 - Lady (Fela Kuti)
L'afrobeat mi è caduto addosso per caso durante il mio percorso alla ricerca del funk. Dai primi esperimenti di Ginger Baker ai contemporanei Shaolin Afronauts, mi ha permesso di riscoprire la fondamentale differenza del suonare correttamente e suonare bene. D'altronde, nessun bianco è mai riuscito a far suonare tre accordi in questa maniera. Il capolavoro assoluto dell'afrobeat, directly from Nigeria.
02 - Shaolin Afronauts - Kilimanjaro
La canzone degli interpreti austrialiani era già comparsa l'anno scorso su questo blog. Poi ho scoperto che anche il resto dell'album spaccava il culo ai passeri.
03 - Bombino - Animidine
Dalla Nigeria ci spostiamo al Mali ed incontriamo una scena del tutto differente. Qui, dove il blues trae le sue origini più arcaiche, tra una fatwha e l'altra, esiste una scena tuareg dove la musica tradizionale incontra l'hard rock ed il blues. Mentre in America ed in Europa si punta al synth, in Mali si guarda ai Led Zeppelin. E Dan Auerbach esulta.
04 Mulatu Astatke - Yekatit
Mentre in Mali si ripercorrono le origini del blues, in Etiopia s'incontrano quelle del reggae, ma qui incontrano il jazz. Per ulteriori informazioni ascoltare l'album con gli Heliocentrics.
05 C'mon Tigre - Federation Tunisienne de Football
Agli italiani C'mon Tigre va il merito di avermi schiuso gli occhi verso l'Africa. Un altro modo per dire che non è necessario seguire le mode per fare della buona musica.
06 Cymbals Eat Guitars - Warning
La KEXP mi ha permesso di scoprire quante belle novità fioriscono in questi momenti. I CEG possiedono la stoffa degli At The Drive In, come se scarnificassero il sound indie per riportarlo indietro ai novanta.
07 BSBE - Mama
I BSBE volevo recensirli, l'anno scorso. Il loro ultimo album piace sempre di più ad ogni ascolto. Col tempo hanno imparato ad essere meno noiosi e a evitare le sviolinate pop. Più che i Jon Spencer Blues Explosions, la risposta italiana ai Black Keys di Thickfreakness.
08 Katzenjammer - Demon Kitty Rag
Ebbene sì, lo ammetto. Mi piace la musica da lindy hopper. Mi è sempre piaciuta. E mi piacciono le cose a metà, come questa. Una cantante da urlo, feromoni ed attitudine punk.
09 Cab Calloway Orchestra - The Scat Song
Parlando di lindy, e di swing, non dimentichiamoci che lo scat nasce all'incirca con questa canzone.
10 Jaco Pastorius - Come On, Come Over
Jaco è indimenticabile. Non tanto per il personalissimo, ormai copiatissimo modo di suonare. Io personalmente lo trovo noioso e stancante, alla lunga. Quel che mi piace di Jaco è che se n'è sempre fregato di fare jazz in senso stretto ed ha saputo fare scuola in ambiti diversi. Su tutti, ricordiamo che ha reso uno standard The Chicken, la canzone che Pee Wee Ellis (sassofonista dei JB's del Godfather), una canzone funk modale che di standard non ne ha né l'aspetto né l'intenzione.
11 Tryo - Desolé Pour Hier Soir
I Tryo sono dei giusti. Immaginate che dei vostri amici fricchettoni decidano di mettere su una band, imparino a suonare davvero bene e diventino famosi: a quel punto, decideranno di portare con sé tutto l'immaginario della vita del viaggiatore: saltimbanchi vari, mangiafuoco, bolas, tessuti e quant'altro avrete sempre considerato "roba carina che si spaccia come arte ma che tutto sommato non è tale" in uno spettacolo dei Tryo trova il suo posto. I Tryo sono alla portata di tutti ed in Francia, infatti, li amano.
12 Zen Circus - Viva
Lasciando perdere che la musica non è niente di che, per quanto i quattro accordoni finali hanno un che di liberatorio, questa canzone è riuscita meglio di qualsiasi altra a rappresentare tutte le mie preoccupazioni riguardo alla mia generazione. Le parole sono quelle che avrei voluto scrivere da anni, ma che non ho mai trovato.
"Viva la guerra, tanto vivi si muore". Ragazzi, mi fa venire la pelle d'oca. Gli Zen Circus hanno fotografato questo momento storico come nessun altro. Chapeu.
"Viva la guerra, tanto vivi si muore". Ragazzi, mi fa venire la pelle d'oca. Gli Zen Circus hanno fotografato questo momento storico come nessun altro. Chapeu.
13 Foxhound - I Just Don't Mind
Li ho visti crescere, ho persino gareggiato con loro e suonato con loro. Ho sempre pensato che tutto sommato non fossero né dei gran musicisti, né dei gran cantanti. Cose normali, quando cerchi di farti le ossa in un ambiente così competitivo. Pensavo sempre che avrei potuto scrivere anche io i loro riff ma, a conti fatti, è come quando ci vuoi provare con una donna e non lo fai: ogni lasciata è persa. Con questo album i Foxhound hanno messo un gran colpo a segno, dimostrando personalità, carisma e, finalmente, anche una tecnica notevole. Li criticavo, eppure me li sono sempre ascoltati, e con gusto peraltro, perché senza accorgermene ero già da un pezzo loro fan. Benvenuti nella top list, compagni!
14 The White Stripes - The Air Near My Fingers
Bello riscoprire che in tutti questi anni avevo ignorato un tale capolavoro. Da cantare per ore.
15 Calexico - Fade
Hanno esordito raccontando l'America tradizionale mentre imperversava il grunge e fiorivano generi come il math ed il post rock. Così ci hanno provato anche loro, non dimenticando anche che potevano attingere anche il jazz.
16 Essbjorn Svensson Trio - Dodge The Dodo
Per chiunque credesse che il jazz è un genere morto o perlomeno una roba retrò per giocare a fare l'intellettuale per scoparsi le studentesse del collettivo di lettere, consiglio caldamente l'ascolto degli EST. Il termine corretto sarebbe Nu-Jazz e c'è spazio per tutto, dal post rock alla drum'n bass. Basta avere quella flessibilità e quella capacità d'ascolto necessaria ad ogni buon musicista.
17 Frank Zappa - Nanook Rubs I
Probabilmente è ormai la mia canzone preferita. Ascoltare il testo per credere. Do do do do do dooooo!
18 Foals - The French Open
Peccato che i Foals abbiano abbandonato le coordinate iniziali per un indie pop di pregio ma che comunque non incide quanto vorrebbe. Questo pezzo mescola ritmiche math, dopodiché vira in maniera fluida da sonorità afro a un indie canonico e danzereccio. Purtroppo, è rimasto un esperimento isolato, tant'è che i Foals suonano senza fiati almeno da sei anni ormai.
19 James Brown - Coolbloded
Per chi se lo fosse perso, consiglio vivamente l'ascolto di Hell di James Brown, forse il suo album migliore.
Vorrei scrivere altro, ma purtroppo credo proprio di non avere tempo.